ebooks Voci di Poesia

sabato 23 marzo 2013

Alda nel Cuore - ebook


per festeggiare l'anniversario della sua nascita e la Giornata Mondiale della Poesia abbiamo pubblicato con 141 Autori un ebook gratuito on line con poesie a lei dedicate e a tema sociale... 

lunedì 18 marzo 2013

Se guardo i tuoi capelli



Se guardo i tuoi capelli
li vorrei tutti lisci
perché mi ricordino il mare
e ti dico, piccola onda marina
che vorrei annegare in te
perché in te c'è il corallo.
Ci sono amori di donne
pieni di gelosia
che vestono calzari
di eterna prigionia.
E danzare con te
sull'orlo del momento
e pensare che tu
tu sei nuda e vestita
devo dirti che sei
il mistero della vita


Alda Merini
Gennaio 2001
Tratta da: Le briglie d'oro 
Poesie per Marina 1984-2004

domenica 17 marzo 2013

Le osterie



A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell’eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l’acre vapore del vino
indenne,
meglio l’ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite;
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d’oro.

Alda Merini
da "Vuoto d'amore"

A Barbara



La vita è grama e deludente assai…
Ho una placida figlia
con gli occhi azzurri ed i capelli d’oro
che mi sta, cuore mio, sempre lontana,
e ha le mani fanciulle
e il volto bello pieno di ironiae mi vuol tanto bene
come soltanto se ne vuole a un Dio;
questa fanciulla bella che nei liti
remoti è dell’Italia
a me pensa talvolta e mi sorride
unica stella dentro la tempesta.

Alda Merini
da “Destinati a morire”

Estremo saluto è l'amore



Estremo saluto è l'amore,
come una mano che prende l'ultima foglia
e la divora come fosse anima.
Estremo saluto è il tuo bacio.
Io volevo finire in te come un secondo respiro.
Ti ho scelto per la mia morte;
avevo capito in un attimo
che il tuo bacio
mi avrebbe ucciso.

Alda Merini
da L'anima innamorata 

sabato 16 marzo 2013

L’uomo che ci faceva gli elettroshock



L’uomo che ci faceva gli elettroshock pareva più un uomo di fatica che un vero e proprio dottore.
Arrivava sempre tardi (tanta era la nostra paura che le ore non passavano mai), e con le tasche piene di arance e di mele che si masticava, poi, nello stanzino, insieme alle infermiere. Non ci domandava mai nulla! Se è vero che da bambina ho avuto un trauma, un uomo siffatto doveva avermi aggredita. E, di fatto, quegli ci aggrediva, ci spingeva dentro, nello stanzino, senza preavviso, ci legava e ci cominciava ad anestetizzare, guardando in alto o ridendo a pieni denti insieme alle infermiere.
E così cominciammo a temerlo. Cominciò per noi a diventare quello il prototipo del “baubau”. Ma non potevamo difenderci. Non veniva neanche a vederci dopo il risveglio. E fu proprio grazie a questi finissimi accorgimenti che un donna, dopo il quinto elettroshock fatto senza misura né cognizione, impazzì di colpo senza speranza di ricupero.

Alda Merini
da L’altra verità – Diario di una diversa


ho trascritto adesso questo passo per far comprendere meglio la figura di Alda Merini, senza leggere questo libro probabilmente non si riesce a comprendere la sua personalità e la sua poetica.
Matteo Cotugno

Io ero fatta di prati verdi



Io ero fatta di prati verdi
di lucciole della notte.
Ma qualche adulto bambino
ha preso in mano il grillo
la lucciola e la cicala
che erano in me.
Alcuni falsi poeti
chiudono i grandi nel pugno
della curiosità
e non sanno che anche nel grillo
vive presente un'anima.

di Alda Merini
da Clinica dell’abbandono

Alda Merini in questa poesia diventa allegorica per fare un ritratto di sé, lei si sente eterna primavera, con l’esplosione della natura nei prati verdi, le cicale, i grilli e anche le lucciole… una visione estesa al giorno e alla notte quindi… , ma parla di sé al passato, era primavera, ma si sente oppressa da alcuni falsi poeti che riescono a cancellare la vitalità e la forza della vera poesia basandosi su curiosità e pregiudizi negativi…
Anche il grillo ha un’anima, anche un prato … una visione animista del mondo? O allegoria di se stessa, grillo cicala e lucciola… e prato? Probabilmente la verità sta nella sua visione di anima come anelito di vita, come forza propulsiva alla vita, una visione profondamente mistica e terrena al contempo, una delle tante contraddizioni di un genio della poesia.... Matteo Cotugno


mercoledì 6 marzo 2013

Rivolta



Mi hai reso qualcosa d’ottuso,
una foresta pietrificata,
una che non può piangere
per le maternità disfatte.
Mi hai reso una foresta
dove serpeggiano serpi velenose
e la jena è in agguato,
perché io ero una ninfa
innamorata e gentile,
e avevo dei morbidi cuccioli.
Ma le mie unghie assetate
scavano nette la terra, così io Medusa
fissa ti guardo negli occhi.
Io esperta sognatrice
che anche adesso mi rifugio in un letto
ammantata di lutto
per non sentire più la carne.

da "La terra santa"
Alda Merini


Giuseppe Amisani: (olio su tela) Dolore

Chi ha paura della morte...



Chi ha paura della morte si offenda.
La morte è una riviera musicale,
il seno curvo della donna amata.
Non c'è spazio tra l'uomo e la sua morte.
Soltanto il batticuore di un nemico che ride al suo passaggio.


da L'anima innamorata
di Alda Merini

in foto: La Morte chiama di Käthe Kollwitz


sabato 2 marzo 2013

Il mio primo trafugamento di madre



Il mio primo trafugamento di madre
avvenne in una notte d'estate
quando un pazzo mi prese
mi adagiò sopra l'erba
e mi fece concepire un figlio.
O mai la luna gridò così tanto
contro le stelle offese,
e mai gridarono tanto i miei visceri,
né il Signore volse mai il capo all'indietro,     
come in quell'istante preciso,
vedendo la mia verginità di madre
offesa dentro a un ludibrio.
Il mio primo trafugamento di donna
avvenne in un angolo oscuro
sotto il calore impetuoso del sesso,
ma nacque una bimba gentile
con un sorriso dolcissimo
e tutto fu perdonato.
Ma io non perdonerò mai
e quel bimbo mi fu tolto dal grembo
e affidato a mani più « sante »,
ma fui io ad essere oltraggiata,
io che salii sopra i cieli
per avere concepito una genesi.

Alda Merini (da "La terra santa")

Poeti



E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole né potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
né un sasso per sentimento.

Alda Merini