ebooks Voci di Poesia

lunedì 16 novembre 2015

La pace


La pace che sgorga dal cuore
e a volte diventa sangue,
il tuo amore
che a volte mi tocca
e poi diventa tragedia,
la morte qui sulle mie spalle,
come un bambino pieno di fame
che chiede luce e cammina.
Far camminare un bimbo è cosa semplice,
tremendo è portare gli uomini
verso la pace,
essi accontentano la morte
per ogni dove,
come fosse una bocca da sfamare.
Ma tu maestro che ascolti
i palpiti di tanti soldati,
sai che le bocche della morte
sono di cartapesta,
più sinuosi dei dolci
le labbra intoccabili
della donna che t'ama.


a Enrico Baj

Alda Merini

giovedì 1 ottobre 2015

a Simone Cristicchi



NON PIANGERE MAI
SU CHI HA ABBANDONATO LA SUA VITA
NEI MANICOMI
L'HANNO FATTO SPONTANEAMENTE
PER NON ESSERE MOLESTATI
E' GENTE CHE HA UN'ANIMA SOLA
E SE PERDE QUELLA MUORE
VOI UOMINI AVETE PIÙ ANIME
E MOLTE MASCHERE SUL VOSTRO VISO
GIOCATE IN ENORMI TEATRI DEL NON SENSO
MA NOI ERAVAMO FELICI
DI ANDARE VERSO LA MORTE
TRAGICA SOLUZIONE DI UNA VITA
CHE NON VOLEVAMO

DEDICATA A SIMONE CRISTICCHI
autore di ti regalero' una rosa - sanremo 2007

Alda Merini

venerdì 31 luglio 2015

Adesso sono una pioggia spenta...


Adesso sono una pioggia spenta
dopo che l’orma del tuo cammino
si è fermata ai miei occhi.
Che ciglio devastante il tuo!
Come mi penetri le ossa!
Se piangessi, tu verresti a riprendermi.
Ma io ho bisogno del mio dolore
per poterti capire.



di Alda Merini (da La volpe e il sipario)


domenica 12 luglio 2015

Ed io non ti vedo...

E io non ti vedo accanto a nessun uomo, perché sei nata sola.
Come tutte le cose tue.


Alda Merini

domenica 5 aprile 2015

O fiore del mio mutamento (inedita)


O fiore del mio mutamento
sei diventato un tizzone d'inferno
uccidendo i miei sacri ricordi.
Qui sul mio tetro solaio
due ruote di bicicletta imbiancate
hanno schiacciato una formica
che era seguace di un'ape regina.


inedita
30-11-2008
Alda Merini




domenica 22 marzo 2015

Le più belle poesie


Le più belle poesie 
si scrivono sopra le pietre 
coi ginocchi piagati 
e le mani aguzzate dal mistero. 
Le più belle poesie si scrivono 
davanti a un altare vuoto, 
accerchiati da agenti 
della divina follia. 
Così, pazzo criminale qual sei 
tu detti versi all'umanità, 
i versi della riscossa 
e le bibliche profezie 
e sei fratello a Giona. 
Ma nella Terra Promessa 
dove germinano i pomi d'oro 
e l'albero della conoscenza 
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto. 
Ma tu sì, maledici 
ora per ora il tuo canto perché 
sei sceso nel limbo, 
dove aspiri l'assenzio 
di una sopravvivenza negata.


Alda Merini

(da "Vuoto d'amore")

giovedì 19 marzo 2015

Per un gioco di rime


Per un gioco di rime sì scoperte
vorrei arrivare a questa dolce grazia
che mi dà vie d’amore più deserte.
Che se tu mostri a me questa tua faccia,
allora allora avanzerò di brezza;
ma fa tu che mi vieti e non discaccia
questa tua e mia soverchia tenerezza
che tante volte prede pure abbraccia
giù nell’Inferno per dimestichezza
delle cose divine con l’Eterno.


Alda Merini

da Le rime petrose

Adulterio


Confessioni...


Parlando di vari manicomi ho saltato a piè pari volutamente gli orrori degli elettroshock ma adesso lo spiego…. Prima degli elettroshock si veniva riempiti di ossigeno, poi ti facevano iniezioni di curaro, veleno puro. Paralizzavano tutti i muscoli, la sensazione più tremenda che uno potesse provare: non si riusciva più a respirare.
La scossa elettrica poi riattivava il tutto, ma cancellava la memoria. La tensione metteva a dura prova il cuore, qualcuno non è più riemerso.

Alda Merini

da Confessioni di un poeta