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martedì 22 maggio 2012

Il gobbo



Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall'espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
... e nessuno m'aiuta.
Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d'allegrezza
che ha il dono di una stana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.

Alda Merini
22 dicembre 1948

2 commenti:

  1. All'età di 17 anni Alda Merini compone questa poesia... inserita nel 1950 da Spagnoletti nell'antologia Poesia italiana contemporanea 1909-1949

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  2. Nel centro di Milano percorreva ogni mattina la stessa strada. Era il 1948. Le capitava di incontrare sovente un signore minuto, curvo, silenzioso, di un’eleganza dimessa. A lui dedicò una delle sue prime poesie, Il gobbo: Mi viene a volte un gobbo sfaccendato, un simbolo presago d’allegrezza che ha il dono di una strana profezia. Quell’uomo era Enrico Cuccia, il leggendario banchiere. «Una mattina lo fermai e gli dissi: “io ho fame”. “Buon segno”, mi rispose. E tirò dritto».

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