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sabato 13 luglio 2013

Lirica


Lirica (di Alda Merini)

Oh, dove prima al limite del giorno
s’appiattava una forza ordinatrice,
quale scoscendimento pauroso
che mi rimonta sulla stessa ruota,
sulla ruota del giorno e del tormento?
E dove il digiuno di un incontro
rovesciare codeste verità?
Ah, fantasmi di te, mille fantasmi
arsi di sete, tutti, alla mia fonte!
Una forza stranissima si insinua
nelle mie labbra docili e le incurva;
io ruoto, sento, sul mio desiderio
schiava di un magnetismo che mi ha vinta.
La corsa dopo invaderà il mio corpo
che la esercita in sé, nel suo tormento,
per superare ciecamente il solco
dove tu, assente, non puoi più fiorire.
Ardo di mille musiche diverse,
ma dove è tempo di un incontro nuovo,
resiste il “poter essere” di te.

13 marzo 1949

da La presenza di Orfeo 

A Pinuccia


(a Pinuccia) di Alda Merini

Sei la finestra a volte 
verso cui indirizzo parole 
di notte, quando mi splende il cuore 
ed il pudore è vano. 
Una donna che sogna il destino 
lo sente come un ciclamino
e rimane eterna ragazza. 
O quante volte impazza in me 
l'ebbrietudine dei santi, 
ma tu mi stai sempre davanti 
come una grande tazza 
di buon vino azzurro.
In te il poeta è soltanto un sussurro.

Alda Merini
da Ballate non pagate


Per un gioco di rime


Per un gioco di rime (di Alda Merini)

Per un gioco di rime sì scoperte
vorrei arrivare a questa dolce grazia
che mi dà vie d’amore più deserte.
Che se tu mostri a me questa tua faccia,
allora allora avanzerò di brezza;
ma fa tu che mi vieti e non discaccia
questa tua e mia soverchia tenerezza
che tante volte prede pure abbraccia
giù nell’Inferno per dimestichezza
delle cose divine con l’Eterno.


da Le rime petrose