Alla cara memoria di Padre David Maria Turoldo, poeta e amico
La nostra epoca è una gigantesca bolla di solitudini, un aggregato di vite stanche, trascinate al loro epilogo.
Nella consunzione della vecchiaia, l'uomo solo avverte che il proprio ciclo spirituale è concluso.
In fondo, la vita offre a ognuno tutto quello che deve offrire.
Spesso, come le cronache dimostrano, con la consunzione della vecchiaia si riacutizza il male morale, l'istinto demoniaco dell'animale umano alla deriva torna a prevalere.
Ci si chiede allora perché Dio, nel suo imperscrutabile disegno, abbia lasciato in vita Lucifero.
Ma la vita, pur nella stanchezza e perfino nella follia della sua estrema stagione, non è un cieco carcere, finché esisterà l'infinito. Perché l'infinito è la faccia di Dio, di Colui che non condanna le nostre povere passioni, di colui che anzi redime queste stesse passioni.
L'infinito è solitudine divina, è colloquio con l'Eterno, è riflesso di Colui che in fondo ogni cuore brama.
Da l'anima innamorata di Alda Merini