ebooks Voci di Poesia

mercoledì 23 gennaio 2013

Io che sono



Io che sono vicina alla morte,
io che sono lontana dalla morte,
io che ho trovato un solco di fiori
che ho chiamato vita
perché mi ha sorpreso,
enormemente sorpreso
che da una riva all'altra
di disperazione e passione
ci fosse un uomo chiamato Gesù.
Io che l'ho seguito senza mai parlare
e sono diventata una discepola
dell'attesa del pianto,
io ti posso parlare di lui.
Io lo conosco:
ha riempito le mie notti con frastuoni orrendi,
ha accarezzato le mie viscere,
imbiancato i miei capelli per lo stupore.
Mi ha resa giovane e vecchia
a seconda delle stagioni,
mi ha fatta fiorire e morire
un'infinità di volte.
Ma io so che mi ama
e ti dirò, anche se tu non credi,
che si preannuncia sempre
con una grande frescura in tutte le membra
come se tu ricominciassi a vivere
e vedessi il mondo per la prima volta.
E questa è la fede, e questo è Lui,
che ti cerca per ogni dove
anche quando tu ti nascondi
per non farti vedere.

Alda Merini … da Corpo d’amore

E così nascono i libri



E così nascono i libri, nell’amore, e così nascono i libri che nessuno legge mai, e così il libro prima di nascere Dio lo deposita in te come un manciata di fango che diventa luce.
Domandano tutti come si fa a scrivere un libro. Si va vicino a Dio e gli si dice: feconda la mia mente, mettiti nel mio cuore e portami via dagli altri, rapiscimi.
Così nascono i libri, così nascono i poeti.

Alda Merini  … da Corpo d’amore

martedì 8 gennaio 2013

Amore finito



Il desiderio di te che non arriva 
il colore che non appare


come una stella cerchi la notte 
per apparire più luminosa,
ma niente è più come prima


si confonde la luce
si confonde il desiderio
i colori sbiadiscono


abbiamo perso tutto
con il pensiero che niente era impossibile


ma la vita è come il corpo,
si trasforma attraverso il tempo
e la notte diventa sempre più buia
lasciando ciechi occhi assassini 
carichi di furia infinita:
solo un nuovo amore.

di Alda Merini

giovedì 3 gennaio 2013

Prima che si concluda



Prima che si concluda questo amore
lascia che io ringrazi il mio destino
per il bene assoluto che m’ha dato,
per la fame dei sensi, per l’arsura
che mi ha preso alla gola. Prima di andare
lascia che ti riporti sul cammino
dove giungesti o mio sanato amore
così divino e immobile e lontano
ch’io non oso toccarti. Addio, mai Nume
fu più profondo e grande , mai d’altezze
tali giunsi al confine. Addio mio inganno

tacito e dolce come un grande lago.

Alda Merini 
da Lettere al Dottor G.

Ora che ti ho perduto



Ora che ti ho perduto veramente
con quali rime canterò all’ingrato
che mi ha mossa gemente alla follia.
Dove andrò a rilavare queste vesti
inondate d’amore, neanche un nume
più mi vorrebbe tanto sono scesa
dal mio cumulo ardente di preghiere.
Nulla più che mi basti e piango e rido
come una folle sopra la mia stele.


Alda Merini 
da Lettere al Dottor G.

Ancora una parola



Ancora una parola, amico,
tu non mi hai conosciuto
non sai della fanciulla vogliosa
che voleva rapire le mele
e poi diventa ladra d’amore,
ladra di simboli arcani,
no, tu non mi hai conosciuta
mi hai solo raccolta, distesa,
mi hai finalmente sorriso,
ma io sono l’anima tua
perché io, io sì, ti conosco.

Alda Merini 

da Lettere al Dottor G.