ebooks Voci di Poesia

martedì 22 maggio 2012

Luce (a Giacinto Spagnoletti)



Chi ti descriverà, luce divina
che procedi immutata ed immutabile
dal mio sguardo redento?
Io no: perché l'essenza del possesso
di te è "segreto" eterno e inafferrabile;
io no perché col solo nominarti
ti nego e ti smarrisco;
tu, strana verità che mi richiami
il vagheggiato tono del mio essere.

Beata somiglianza,
beatissimo insistere sul giuoco
semplice e affascinante e misterioso
d'essere in due e diverse eppure tanto
somiglianti; ma in questo
è la chiave incredibile e fatale
del nostro "poter essere" e la mente
che ti raggiunge ove si domandasse
perché non ti rapisce all'Universo
per innalzare meglio il proprio corpo,
immantinente ti dissolverebbe.

Si ripete per me l'antica fiaba
d'Amore e Psiche in questo possederci
in modo tanto tenebrosamente
luminoso, ma, Dea,
non sia mai che io levi nella notte
della mia vita la lanterna vile
per misurarti coi presentimenti
emanati dai fiori e da ogni grazia.

Alda Merini
22 dicembre 1949

2 commenti:

  1. inserita nel 1950 da Spagnoletti nell'antologia Poesia italiana contemporanea 1909-1949... grande Alda... a 18 anni scrivere così...

    RispondiElimina
  2. Meraviglioso ricordo :) grande Alda sempre con noi.

    RispondiElimina