ebooks Voci di Poesia

sabato 16 marzo 2013

L’uomo che ci faceva gli elettroshock



L’uomo che ci faceva gli elettroshock pareva più un uomo di fatica che un vero e proprio dottore.
Arrivava sempre tardi (tanta era la nostra paura che le ore non passavano mai), e con le tasche piene di arance e di mele che si masticava, poi, nello stanzino, insieme alle infermiere. Non ci domandava mai nulla! Se è vero che da bambina ho avuto un trauma, un uomo siffatto doveva avermi aggredita. E, di fatto, quegli ci aggrediva, ci spingeva dentro, nello stanzino, senza preavviso, ci legava e ci cominciava ad anestetizzare, guardando in alto o ridendo a pieni denti insieme alle infermiere.
E così cominciammo a temerlo. Cominciò per noi a diventare quello il prototipo del “baubau”. Ma non potevamo difenderci. Non veniva neanche a vederci dopo il risveglio. E fu proprio grazie a questi finissimi accorgimenti che un donna, dopo il quinto elettroshock fatto senza misura né cognizione, impazzì di colpo senza speranza di ricupero.

Alda Merini
da L’altra verità – Diario di una diversa


ho trascritto adesso questo passo per far comprendere meglio la figura di Alda Merini, senza leggere questo libro probabilmente non si riesce a comprendere la sua personalità e la sua poetica.
Matteo Cotugno

1 commento:

  1. :( che tristezza....che tragedia..che disumanità atroce..la violenza..sui piu deboli...senza appelli e contrappelli povera Alda..e poveri bambini...:( Eloise.

    RispondiElimina