Quando incorrotta apparsi a dominare
Venere antica
ogni cosa di gioia era ripiena
e l’Amore distante,
anzi, vicino, ma trasfigurato.
Poi divenni col tempo
simile ad una grotta abbandonata
da millenni, fumosa di magia,
perché feci incantesimi d’amore...
Da agilissima e tenue mi divenni
grave di errori e dalla mia bellezza
astruso amante mi calò d’un colpo
la vereconda immagine di Dea.
Alda Merini
Da Nozze romane
dicembre 1953
dicembre 1953
Pg 56 Il suono dell’ombra
trascritta da pag 56 ... troppo bella, bravissima Alda sin da giovanissima!!!
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